Rum cubano: storia del rum
L’associazione mentale tra Cuba e il rum per molte persone è naturale ed è diffusa la convinzione che il Rum Cubano sia stato il primo prodotto al mondo. Rum cubani come Bacardi e Havana Club sono tra i più noti brand al mondo ed hanno avvalorato questa tesi. In realtà la produzione di Rum Cubano o più correttamente di Ron Cubano, come di tutti i ron di origine spagnola si è sviluppata successivamente a quella delle isole colonizzate da Inglesi e Francesi, ad esempio in Giamaica o in Martinica.
Questo ritardo dello sviluppo della produzione di rum a Cuba e nelle colonie spagnole si deve al regime protezionistico voluto dai produttori dei famosi Brandy e Vini spagnoli, che imposero allo stato centrale un regime fiscale molto penalizzante per il rum proveniente da Cuba e da tutte le colonie. Diversamente, a partire dalla metà del ‘700 la Francia permise lo sviluppo economico della produzione del rhum preservando il mercato interno dalla sua importazione, mentre l’Inghilterra – che non aveva produzione interna di distillati – incentivò la produzione nelle colonie per sostituire le costose importazioni di brandy dai paesi concorrenti.
Così il Rum Cubano ha iniziato la propria storia solo un secolo più tardi – verso la metà dell’800 – grazie soprattutto a giovani imprenditori provenienti dalla Catalogna e dai Paesi Baschi che poterono avvalersi dell’allentamento delle restrizioni economiche poste in essere dalla Spagna. Nel 1882, l’approvazione della Ley de Relaciones, una legge commerciale che eliminava i dazi che tassavano il commercio tra la Spagna e le sue colonie caraibiche, scatenò l’euforia delle distillerie cubane. L’aumento delle esportazioni verso la Spagna diede origine ad un’autentica febbre degli investimenti nel settore con la sostituzione dei vecchi alambicchi – diffusi in tutta l’isola – con moderne fabbriche di Rum Cubano. I
primi produttori di Rum Cubano si insediarono in due città distanti dall’Avana, nelle città di Santiago de Cuba e Cardenas, creando due veri e propri distretti nei quali più aziende – per lo più a gestione familiare – cooperavano allo sviluppo della produzione del primo Rum Cubano. Negli stessi anni all’Avana il Rum Cubano era prodotto da piccole realtà artigianali, con alambicchi di fortuna e con produzioni del tutto marginali sia dal punto qualitativo che da quello quantitativo.
Ron Cubano: le origini
Alle origini del Ron Cubano e a capo dei due distretti produttivi che ne hanno determinato la storia ci sono le stesse famiglie che hanno creato i marchi più famosi di Ron fino ai nostri giorni: Bacardi e Arechabala (Havana Club). I destini di questi protagonisti si sono intrecciati lungo tutta la storia del Ron Cubano, con vicende che narrano l’evoluzione del popolo cubano. Attorno al 1880 esistevano una ventina di distillerie importanti di Ron Cubano, la maggior parte proprio a Santiago de Cuba e a Cardenas. La comunità di produttori di Ron Cubano che si insediò a Santiago era guidata da Facundo Bacardi che proveniva dalla città catalana di Sitges ed era accompagnato da un gruppo di amici originari della stessa città, che avrebbero fatto la storia del Ron Cubano: assieme a lui infatti giunsero dalla Spagna Evaristo Alvarez, fondatore di Matusalem ed Adres Brugal, che creò Ron Brugal a Cuba per poi trasferirsi nella Repubblica Dominicana.
A Cardenas invece la comunità di produttori di Ron Cubano era costituita da spagnoli provenienti dai Paesi Baschi con un leader indiscusso, quel Jose Arechabala che iniziando da una piccola distilleria creò un impero che avrà come punta di diamante dal 1934 il brand Havana Club. Le fortune del Ron Cubano negli anni che vanno dalla guerra d’indipendenza passando per il regime militare di Batista fino ad arrivare alla rivoluzione del 1959 sono contraddistinti da un successo crescente, ma anche da momenti, quali il proibizionismo degli anni ’20 che impose bruschi rallentamenti della produzione. La chiave di volta furono gli anni successivi al proibizionismo, nei quali per merito soprattutto di Bacardi il Rum Cubano si impose in USA e nel mondo, grazie al suo innovativo sapore morbido e leggero, molto più facile al palato dei i rum concorrenti come quelli prodotti in Giamaica e in Martinica.
Con l’arrivo della Coca Cola sull’isola, il Cuba Libre divenne sempre più popolare, seguito da Mojito e Daiquiri e presto questi cocktails divennero famosi anche negli USA. Si trattava di cocktail che combinavano rum giovane con succhi tropicali e in qualche caso erano opera dalle aziende stesse, in particolare dello stesso Bacardi. Il rum era ora considerato, grazie a questi cocktail, una sofisticata bevanda dolce per le classi superiori e non un liquore volgare per i marinai. Attraverso un’efficace campagna di marketing Bacardi riuscì anche a pubblicizzare l’immagine di giocatori di baseball che bevevano rum prima di ogni lancio, il che gli dava enorme popolarità tra i sostenitori di questo sport.
La diversa impostazione economica che Bacardi e Havana Club diedero al loro business decretarono la fortuna della famiglia Bacardi e i guai che – da dopo la rivoluzione di Castro – ebbe il brand Havana Club. Mentre Bacardi differenziò la produzione a Porto Rico e aprì sedi in molti paesi caraibici ed europei, Arechabala decise di puntare tutto su Cuba, sviluppando nel paese di origine nuovi stabilimenti e importanti infrastrutture per servirli. Così, all’avvento della rivoluzione di Fidel Castro alla fine del 1959 Bacardi giunse preparato, con i suoi stabilimenti di produzione anche a Portorico e Bahamas e il brand registrato al di fuori di Cuba, al contrario di Arechabala (Havana Club) che era rimasto fortemente radicato nel territorio.
Quella che era diventata la fortuna commerciale di Havana Club, sottolineando la sua posizione di “Autentico ron cubano” con una nuova strategia pubblicitaria per differenziarsi da Bacardi, sarebbe diventata l’origine delle sventure non solo finanziarie della famiglia. I rivoluzionari infatti nazionalizzarono con la violenza tutte le distillerie del paese e a partire dal 1960 il mercato del ron cubano sarebbe stato gestito dalla Cuba Export, che utilizzerà anche il marchio Bacardi fino al 1964 anno nel quale la Corte internazionale dell’Aia si è pronunciò a favore della famiglia Bacardi.
Nel 1976, anche a causa dei guai degli Arechabala che non avevano provveduto a rinnovarli, lo stato cubano riuscì a registrare in molti paesi il marchio Havana Club, per poi commercializzarlo nel mondo a partire dal 1993 grazie a una Joint venture con Pernod Ricard. Il marchio Havana Club non poteva – a causa dell’embargo – essere utilizzato negli Stati Uniti e quindi grazie ad un accordo tra la famiglia Arechabala e la Bacardi venne ceduto a quest’ultimo che dopo lunghe battaglie legali poté iniziare a produrlo nei suoi stabilimenti di Portorico e commercializzarlo solo negli USA. Le altre distillerie di ron cubano vennero riorganizzate dal governo nel 1965 che ne ridusse il numero e ne concentrò la produzione nello stabilimento di Santa Cruz dove veniva distillato Havana Club.
Ron Cubano bianco
L’impatto del rum cubano sul mercato mondiale fu legato soprattutto alla figura di Facundo Bacardi e allo sviluppo del rum cubano bianco. Nella sua ricerca di un distillato che si distinguesse da quelli presenti sul mercato, una delle chiavi di volta fu quella del colore: serviva produrre un rum cubano bianco, che unisse quindi alle note distintive della leggerezza, dolcezza e bevibilità anche una differenza cromatica marcata. Trattandosi comunque di un rum invecchiato in botte e quindi naturalmente scuro, Bacardi per ottenere il rum cubano bianco decise di attingere all’esperienza dei chimici britannici del XIX secolo che avevano utilizzato il carbone per decolorare lo zucchero di canna.
Creò allora un carbone costituito da gusci di cocco e legni dei tropici, capace di far risultare bianco il suo rum cubano e al contempo di privare il distillato di quelle note aspre tipiche dei rum dell’epoca, dai quali voleva differenziarsi. Così il rum bianco cubano si impose nel mercato che più interessava a Bacardi, cioè quello dei cocktails, alla base del nuovo modo di bere rum. Ancora oggi un rum prodotto da Bacardi è sinonimo di rum cubano bianco: si tratta del Bacardi Carta Blanca, probabilmente il più utilizzato al mondo nei cocktails, che deve la sua fortuna alla facilità di abbinamento con ingredienti quali succhi, sciroppi frutta, come ad esempio nel famoso Bacardi Cocktail.
I migliori rum Cubani
I rum cubani sono considerati tra i migliori del mondo, oltre che per la loro dolcezza, bevibilità e leggerezza, anche per il fascino legato alla storia di Cuba e ai due grandi brand mondiali quali Bacardi e Havana Club. Attualmente Cuba Ron Sa, la società che gestisce tutta la produzione del rum a Cuba, oltre a Havana Club ha mantenuto altri quattro brand che sono Santiago De Cuba Rum, Rum Cubay, Rum Sao Can e Perla Del Norte Rum.
Fare una classifica dei migliori rum cubani non è dunque molto complesso vista la scarsità di distillerie presenti, ma probabilmente tra i migliori ron cubani dovrebbero essere annoverati anche brand quali Bacardi e Matusalem che sono nati a Cuba e poi, per ragioni economiche o politiche hanno scelto di abbandonare l’isola del rum.
Noi abbiamo stilato questa personale classifica dei migliori rum cubani, comprendendo anche questi rum che sono nati a Cuba per poi essere prodotti altrove. Tra i migliori rum cubani abbiamo voluto inserire anche i migliori rum bianchi per cocktail, perché questo fa parte della tradizione dei distillati provenienti da Cuba.
CLASSIFICA MIGLIORI RUM DI CUBA
Havana Club Máximo
Santiago De Cuba Ron Extra Añejo 25 Anni
Matusalem Rum 23 Anni Gran Reserva
Havana Club Selección De Maestros
Ron Cubay Carta Blanca Extra Viejo 14 Anni
Bacardi 10 Anos Gran Reserva Diez
Sao Can Reserva Especial 10
Santiago De Cuba Ron Carta Blanca
Perla Del Norte Rum Carta Blanca
Rum Bacardi Carta Blanca
Dove acquistare il rum Cubano
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